Responsabilita' diretta dell'azienda per le violazioni in materia di sicurezza sul lavoro

Con la sentenza n. 40070 del 10 ottobre 2012 della IV Sezione Penale la Suprema Corte interviene sull'articolo 25-septies del decreto legislativo n. 231/2001, in materia di responsabilità amministrativa dell'azienda per violazione di norme di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, in particolare in merito al caso di responsabilità diretta di una società cooperativa a responsabilità limitata condannata dal Tribunale per il delitto di lesioni personali colpose con violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro per colpa generica (nella specie della negligenza) e per colpa specifica (in ragione della violazione delle disposizioni a tutela della conformità e regolarità delle attrezzature di lavoro), per lesioni personali gravi aggravate.

 Con la sentenza n. 40070 del 10 ottobre 2012 della IV Sezione Penale la Suprema Corte interviene sull’articolo 25-septies del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, introdotto il 25 agosto 2007 dall’articolo 9 della legge 3 agosto 2007, n. 123, e in seguito modificato dall’articolo 300 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 (cd. Testo Unico della Sicurezza sul Lavoro), in materia di responsabilità amministrativa dell’azienda per violazione di norme di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori.

La norma disciplina la specifica responsabilità penale amministrativa diretta in capo alle imprese e agli enti datoriali per le ipotesi delittuose di cui agli articoli 589 (omicidio colposo) e 590 (lesioni colpose gravi o gravissime) del codice penale, in condizioni attinenti alla violazione di norme antinfortunistiche: entrambi i reati che presuppongono una responsabilità penale diretta della persona giuridica datrice di lavoro sono di natura colposa e non dolosa.

In particolare si tratta di una colpa cd. “specifica” (o “normativa”) di cui all’art. 43 cod. pen., in ragione del quale si ha “colpa specifica” quando chi agisce opera con “inosservanza di leggi, regolamenti, ordini o discipline”.

Nella fattispecie in esame, in effetti, l’art. 25-septies del DLgs. n. 231/2001 come novellato dall’art. 300 del DLgs. 81/2008, si riferisce, fin dalla rubrica, a reati commessi con “violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro”.

In particolare la sentenza n. 40070/2012 interviene su un caso di responsabilità diretta di una società cooperativa a responsabilità limitata condannata dal Tribunale di Pinerolo (con sentenza n. 374 del 13 aprile 2011 per il delitto di lesioni personali colpose con violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro per colpa generica (nella specie della negligenza) e per colpa specifica (in ragione della violazione delle disposizioni a tutela della conformità e regolarità delle attrezzature di lavoro, artt. 70, 71 e 87 del d.lgs. n. 81/2008), per lesioni personali gravi aggravate (ai sensi dell’art. 590, commi 2 e 3, cod.pen.).

In particolare la cooperativa era stata condannata, in forza di patteggiamento (ai sensi dell’art. 444 cod. proc. pen.), per la inadeguatezza della macchina utensile utilizzata da una lavoratrice che aveva riportato l’amputazione della falange distale del terzo dito della mano sinistra, alla sanzione pecuniaria di 25.800 euro.

(...)

(Sentenza Cassazione penale 10/10/2012, n. 40070)

( Tratto da IPSOA)