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    La G.E.N.I. S.r.l. è una società con sede a Palermo formata da professionisti, qualificati dal CEPAS, FITA CONFINDUSTRIA, ANGQ, BSI, EARA, RiNA Industry, AICQ.
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    Con la G.E.N.I. Srl collaborano Ingegneri Gestionali, Ingegnere Ambientale, Ingegnere Meccanico, Ingegnere Elettronico, Ragioniere Commercialista, Revisore Contabile, Agente e Rappresentante di Commercio, Tecnico competente in Rilevazioni Ambientali.
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Tecnologie emergenti e antiriciclaggio tra i temi della Spring Conference a Riga

Sarà Riga, capitale della Lettonia, a ospitare dal 14 al 16 maggio 2024 la trentaduesima edizione della “Spring Conference”, l’annuale appuntamento di primavera che riunisce le Autorità europee di protezione dati, con l'obiettivo di stabilire un quadro comune per la protezione dei dati personali.

La Conferenza sarà dedicata in particolare ad alcuni temi chiave,come l’analisi dei regolamenti UE, la tutela della privacy nelle tecnologie emergenti, la salvaguardia dei dati sanitari nell'era digitale e la promozione di una cooperazione efficace tra le Autorità di protezione dei dati, decisori e imprese. Come già lo scorso anno a Budapest, l’agenda dell’edizione 2024 prevede, accanto agli appuntamenti a porte chiuse, anche un panel aperto al pubblico, in presenza e da remoto (il 16 maggio), che sarà incentrato sul rapporto sempre più stretto fra le normative antiriciclaggio e quelle di protezione dati, con l’obiettivo di identificare strategie utili a rafforzare la conformità a entrambe le discipline attraverso un approccio collaborativo. Per il Garante sarà presente il componente Guido Scorza, che interverrà al panel dedicato a protezione dati e tecnologie emergenti e alle conseguenti sfide poste da un contesto sempre più dinamico alla salvaguardia della privacy degli utenti, in particolare i bambini, e garantire la conformità normativa.

 

Sin dalla sua nascita nel 1991, quando le Autorità di Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi e Regno Unito si incontrarono a L’Aia, la “Conferenza di primavera” rappresenta un momento chiave per i Garanti europei nell’individuazione delle questioni di interesse comune, nello scambio di informazioni sulle migliori pratiche e nella promozione della cooperazione.

(info: Newsletter n. 522 del 3 maggio 2024 Garante Privacy)

Violenza di genere: anonimato garantito in data base prestazioni d’urgenza

Via libera del Garante Privacy allo schema di decreto del Ministro della salute che integra il Sistema informativo per il monitoraggio delle prestazioni erogate nell’ambito dell’assistenza sanitaria in emergenza-urgenza (EMUR) con un set di informazioni relative agli accessi in pronto soccorso delle vittime della violenza di genere.

Lo schema di decreto tiene conto delle osservazioni formulate dall’Autorità nel corso delle interlocuzioni con il Ministero, che hanno riguardato in particolare l’anonimato delle donne vittima di violenza e di quelle che chiedono di partorire in anonimato nonché l’aggiornamento di tutto il flusso di dati alla luce dei nuovi principi in materia di protezione dei dati personali dettati dal GDPR. Il Sistema infatti era stato istituito nel 2008, ben 10 anni prima della piena applicazione del GDPR. In particolare, il Garante Privacy ha chiesto l’aggiornamento del sistema di codifica e di aggregazione dei dati, l’individuazione del tempo di conservazione delle informazioni e dei ruoli privacy dei diversi soggetti che intervengono nelle operazioni di trattamento.

(info: Newsletter n. 522 del 3 maggio 2024 Garante Privacy)

Lavoro: Garante Privacy, il dipendente ha il diritto di accedere ai propri dati

Sanzione di 20mila euro ad una banca

Il lavoratore ha diritto di accedere ai propri dati conservati dal datore di lavoro, a prescindere dal motivo della richiesta.

È quanto ha ribadito il Garante privacy accogliendo il reclamo presentato da una donna che aveva chiesto, alla banca di cui era stata dipendente, di accedere al suo fascicolo personale per conoscere quali informazioni potevano aver dato origine ad una sanzione disciplinare nei suoi confronti.

La banca non aveva dato un adeguato riscontro alla richiesta e aveva fornito solo un elenco incompleto della documentazione raccolta, omettendo alcune informazioni in base alle quali era stata irrogata la sanzione disciplinare.

Solo a seguito dell’avvio dell’istruttoria da parte dell’Autorità, l’istituto di credito aveva consegnato all’ex dipendente l’ulteriore documentazione contenuta nel fascicolo.

Si trattava, in particolare, della corrispondenza intrattenuta dalla banca con una terza persona, che lamentava l’illecita comunicazione di informazioni riservate del marito correntista alla reclamante, che le aveva utilizzate nell’ambito di un procedimento giudiziario.

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Tlc: il Garante sanziona un dealer per attivazione illecita di sim e abbonamenti

150mila euro di multa per aver utilizzato i dati personali di centinaia di utenti a loro insaputa

Una società che gestisce due negozi di telefonia dovrà pagare una multa di 150mila euro per aver attivato illecitamente Sim, abbonamenti e addebiti per l’acquisto di cellulari e localizzatori GPS utilizzando i dati personali di centinaia di utenti a loro insaputa.

Lo ha stabilito il Garante Privacy definendo il procedimento avviato su segnalazione della Guardia di Finanza che aveva ricevuto la denuncia di una utente per addebiti sulla propria carta di credito relativi all’attivazione di un nuovo contratto a nome del marito deceduto.

Numerose e gravi le violazioni riscontrate nel corso dell’istruttoria svolta dall’Autorità.

Il Garante ha accertato, in particolare, che la società aveva attivato1300 schede telefoniche utilizzando i dati e i documenti di identità estrapolati dai sistemi del gestore telefonico di cui vendeva i prodotti o indebitamente conservati dai negozi.

Non solo: la società aveva attivato servizi non richiesti inducendo i clienti ad apporre firme, tramite un tablet, senza chiarire le conseguenze di tali consensi. Tra gli illeciti, anche la vendita di cellulari che non erano stati richiesti dai clienti né consegnati ai medesimi, che venivano a sapere dell’acquisto trovando gli addebiti rateali in fattura.

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Intercettazioni della Procura Ue: ok del Garante Privacy al database nazionale

Via libera del Garante privacy al decreto che istituisce l’archivio nazionale dei verbali e delle registrazioni delle intercettazioni disposte dalla Procura europea (EPPO. European Public Prosecutor’s Office) mediante postazioni individuate in alcune Procure nazionali. L’Autorità ha però chiesto che vengano adottate ulteriori misure tecnologiche a protezione dei dati.

L’EPPO è un'istituzione indipendente dell'Unione europea,operativa dal 1° giugno 2021, con sede in Lussemburgo competente ad indagare e perseguire reati che ledono gli interessi finanziari dell'UE.

Lo schema di decreto del Ministro della giustizia, esaminato dal Garante, disciplina le modalità di conservazione e di consultazione dei dati contenuti nell’archivio e i soggetti legittimati all’accesso mediante le postazioni istituite presso le sedi di servizio dei Procuratori europei delegati. Potranno dunque accedere all’archivio nazionale il giudice che procede e i suoi ausiliari; il pubblico ministero e i suoi ausiliari, ivi compresi gli ufficiali di polizia giudiziaria delegati all'ascolto; i difensori delle parti assistiti, se necessario, da un interprete. L’archivio nazionale, tenuto sotto la direzione e la sorveglianza esclusive del Procuratore europeo o, nei casi previsti, del Procuratore europeo delegato, conserverà la versione integrale di tutti i verbali e di tutte le registrazioni delle intercettazioni eseguite nei procedimenti in cui la Procura europea ha esercitato la sua competenza, nonché ogni altro atto ad esse relativo.

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