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LE PRINCIPALI NOVITÀ DELLA ISO 14001:2015

Quali sono le principali novità della ISO 14001:2015 "Environmental management systems - Requirements with guidance for use"?

La struttura:

Il testo della norma segue il nuovo indice della HLS, articolato in 10 capitoli e comune a tutte le future norme di sistema.

Sono stati introdotti capitoli sostanzialmente nuovi, come il 4 sul "Contesto" ed il 5 sulla "Leadership".

Altri sono stati "Ristrutturati", come il capitolo 9 sulla valutazione delle prestazioni che comprende i requisiti sul monitoraggio, sull'audit e sul riesame della Direzione, il 10 sul "Miglioramento" all'interno del quale scompare lo strumento della "Azione Preventiva" ed il 7 sui processi di supporto.

Al contrario, altri capitoli riprendono a livello della HLS la precedente struttura della ISO 14001:2004, imponendola per tutti i Sistemi di Gestione, come è il caso del capitolo 6 dedicato alla pianificazione.

 

Prestazioni ambientali:

L'introduzione e, soprattutto, il punto 4.4 relativo al "Sistema di Gestione" esplicita chiaramente come, tra i risultati o esiti del Sistema di Gestione debba essere compreso l'accrescimento delle prestazione ambientali dell'organizzazione stessa, abbandonando la parziale ambiguità della precedente revisione della norma che faceva riferimento alle prestazioni del Sistema di Gestione dell'organizzazione.

Considerazioni sulle definizioni:

Nella nuova norma sono inserite nuove definizioni e modifiche a definizioni preesistenti.

In altri casi, le definizioni sono confermate. Vale la pena soffermarsi su alcuni punti significativi.

E' profondamente modificata la definizione di "parte interessata" che, nella nuova accezione, può influenzare, essere influenzata o pensare di essere influenzata da decisioni o attività dell'organizzazione (e non solo dalle prestazioni ambientali).

Sono sostanzialmente immutate e definizioni di ambiente, aspetto ambientale e impatto ambientale; si noti che l'uso italiano della parola "contesto" nella definizione di "ambiente" non ha a che fare con il "contesto dell'organizzazione", essendo la traduzione dell'inglese surroundings, dovendo quindi essere riferita a una accezione eminentemente fisica e geografica.

La definizione di"obiettivo" ha inglobato quella di "traguardo" ed è stata articolato in "Obiettivi" e "Obiettivi Ambientali".

Il "Rischio" è definito dapprima in modo neutro, come effetto, negativo o positivo, di una incertezza. Successivamente, è caratterizzato come una "Minaccia" contrapposta alle "Opportunità".

E' in ogni caso un nuovo elemento fondamentale da utilizzare per l'impostazione di un efficace Sistema di Gestione Ambientale.

E' introdotta la nuova definizione di "ciclo di vista" che fa riferimento alla norma ISO 14044:2006 e che supporta i nuovi requisiti relativi alla "prospettiva di ciclo di vita".

Si conferma la definizione di "Azione Correttiva", ma scompare quella di "Azione Preventiva", sostituita a tutti gli effetti dall'approccio generale della norma che, basando il Sistema di Gestione Ambientale sull'analisi di rischi e opportunità, vede l'intero sistema come una grande azione preventiva onnicomprensiva.

Il "Miglioramento Continuo", requisito fondamentale della norma, è caratterizzato come miglioramento sia del Sistema di Gestione che delle prestazioni ambientali e deve essere coerente con la politica ambientale dell'organizzazione.

Il “Contesto dell'organizzazione”:

Si tratta di una novità assoluta e fondamentale, introdotta al capitolo 4 dalla HLS per tutti i Sistemi di Gestione.

L'organizzazione viene chiamata ad analizzare i "Fattori" - in inglese issues - che incidono sulla sua capacità di ottenere quanto stabilito.

I fattori comprendono certamente le condizioni ambientali e le loro variazioni, ma devono essere considerati anche il contesto tecnologico, finanziario, politico, sociale, ecc.

Ad esempio, le decisione della Federal Reserve sul costo del danaro o le politiche UE, cinesi e/o statunitensi sul contenimento delle emissioni di gas serra, sono " Fattori " di cui tenere conto in modo diverso a seconda del settore di attività, delle dimensioni, dei mercati di riferimento, ecc. di una organizzazione.

Fa parte della caratterizzazione del contesto anche l'individuazione delle "Parti Interessate" e delle loro aspettative.

E' opportuno sottolineare che nell'introduzione viene riproposto lo schema grafico del tradizionale Modello Plan Do Check Act, ma esso viene inserito all'interno di uno schema più ampio nel quale è evidenziata l'influenza del "contesto dell'organizzazione", rappresentato dai "fattori interni ed esterni" e "dalle esigenze e aspettative delle parti interessate", di cui si è chiamati a tener conto nello sviluppo del Sistema di Gestione (§4.4).

Enfasi sulla “leadership”:

Dopo aver giustamente rinunciato a ricercare difficili traduzioni in italiano di termini inglesi molto efficaci e di uso consolidato, il capitolo 5 "Leadership" è stato inserito con il suo titolo originale nella versione italiana.

Il ruolo trainante dell'Alta Direzione dell'organizzazione (in inglese top management) è affermato con forza ed è articolato in numerosi punti che, pur riprendendo concetti già condivisi in passato, affidano direttamente al management ruoli attivi.

Va sottolineato a questo proposito che scompare la figura del/i "rappresentante/i" della Direzione.

Una novità interessante proposta in questo ambito è costituita dall'obbligo per l'Alta Direzione di sostenere i ruoli gestionali coinvolti a vario titolo nel funzionamento del Sistema di Gestione Ambientale nell'affermare a loro volta, la loro "Leadership" (§5.1, lettera i).

Questo requisito tocca una carenza che si manifesta molto spesso, in particolare quando "Responsabili Ambientali" non sono percepiti come adeguatamente autorevoli nei rapporti con altre funzioni aziendali, tipicamente, ma non esclusivamente, la produzione, la manutenzione, gli acquisti, la progettazione, se non addirittura la Direzione stessa.

(...)

(tratto da ACCREDIA su mail di ANCCP)

 

 


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