Infortunio con macchinario marcato CE e responsabilità del datore di lavoro
Nella sentenza n.11445 dell'11 marzo 2013, la Cassazione giudica sulla responsabilità del datore di lavoro in caso di infortunio di un dipendente durante le l'utilizzo di una macchina da lavoro marchiata CE, che nascondeva, secondo il datore di lavoro, un vizio occulto. La Cassazione conferma la responsabilità del lavoro ed esclude la ricostruzione "statistica" del vizio occulto.
L'infortunio del lavoratore
Nel caso prospettato, un lavoratore era intento ad operare su una macchina "pressa suole T72AB" e durante l'operazione preliminare di configurazione dell'appoggiatacco si era però accorto che il pollice dell'altra mano, che teneva fermo il tacco, si trovava nella guida dell'appoggiatacco, che, messosi in moto, aveva portato allo schiacciamento del dito contro il fine corsa. Il lavoratore aveva riportato l'amputazione parziale della falange del pollice, dalla quale derivava una malattia giudicata guaribile in circa sessanta giorni.
Dell'infortunio era stato ritenuto responsabile l'amministratore della società e datore di lavoro su cui gravava su l'obbligo di verificare la non pericolosità dei macchinari nella concreta situazione di utilizzo. Pericolosità che nel caso di specie veniva ravvisata nella mancanza delle necessarie protezioni delle mani dell'operatore nella fase di configurazione dell'appoggiatacco.
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(tratto dal portale Redazione Insic)