Telemarketing: prosegue l’azione di accertamento e sanzione del Garante
Al centro del piano ispettivo per il secondo semestre di quest’anno varato a luglio dal Garante per la privacy ci sono i trattamenti di dati per attività di telemarketing.
Il fenomeno del telemarketing “selvaggio” infatti non accenna a diminuire.
Pratiche scorrette, come la profilazione dei clienti a loro insaputa, uso di dati degli abbonati senza il loro consenso o nonostante la loro ferma ed espressa volontà di non essere più disturbati, aggressive campagne di recupero di vecchi clienti.
A questa situazione contribuisce anche il ritardo nell’approvazione delle norme di attuazione della recente riforma del Registro delle opposizioni che introduce più forti tutele per gli utenti.
A questo si aggiunge l’utilizzo da parte degli operatori di lunghe filiere di servizi di call center, spesso delocalizzati, che rendono difficile individuare le responsabilità.
Il Garante prosegue, dunque, nella sua azione di accertamento e sanzione ed ha appunto programmato nuovi controlli puntuali sulle società che svolgono attività di telemarketing.
L’esito delle ultime attività ispettive dell’Autorità nell’ultimo anno, svolte ancora sotto il regime del vecchio Codice privacy, hanno portato nelle casse dello Stato quasi 3 milioni di euro: sono state multate tutte le maggiori compagnie telefoniche operanti nel nostro Paese - Telecom, Wind3, Vodafone, Fastweb - per avere usato illecitamente i dati di milioni di utenti.
Ma le prossime sanzioni che l’Autorità potrà comminare avranno ben altra portata. Dal 25 maggio di quest’anno infatti è pienamente e definitivamente applicabile il nuovo Regolamento europeo in materia di protezione dati. Il Regolamento prevede per gli operatori che violeranno le norme sanzioni pesanti, e adeguate anche alla gravità della violazione. Sanzioni che possono arrivare a 20 milioni di euro e fino al 4 per cento del fatturato globale annuo.
(info: newsletter 445 del 15.10.2018 Garante Privacy)