Videosorveglianza: sanzionato un Istituto per ciechi
Le telecamere violavano l’intimità degli ospiti. Assente anche un’informativa adatta
I sistemi di videosorveglianza non possono essere installati in luoghi dove può essere violata la sfera di intimità e la dignità delle persone. Se poi il sistema riprende soggetti ciechi o ipovedenti, non basta informare quest’ultimi sulla presenza delle telecamere attraverso mezzi tradizionali, come i cartelli, ma devono essere utilizzati strumenti adatti, come i messaggi audio.
Questa la decisione del Garante per la privacy che ha sanzionato una residenza per persone cieche, che si erano lamentate per l’installazione di un sistema di videosorveglianza in grado di riprenderle in momenti privati della loro vita.
I reclamanti protestavano, in particolare, perché le telecamere interne inquadravano anche il corridoio che collegava i loro alloggi con le docce comuni. Le riprese, inoltre, non solo erano registrate, ma erano mostrate in tempo reale sui monitor degli operatori della portineria, con il rischio che le immagini venissero accidentalmente viste anche da visitatori o fornitori.