La G.E.N.I. S.r.l. è una società con sede a Palermo formata da professionisti, qualificati dal CEPAS, FITA CONFINDUSTRIA, ANGQ, BSI, EARA, RiNA Industry, AICQ.
I nostri clienti
I nostri clienti si collocano nel settore del commercio, della produzione e dei servizi, oltre che tra gli Enti della Pubblica Amministrazione
Risorse Aziendali
Con la G.E.N.I. Srl collaborano Ingegneri Gestionali, Ingegnere Ambientale, Ingegnere Meccanico, Ingegnere Elettronico, Ragioniere Commercialista, Revisore Contabile, Agente e Rappresentante di Commercio, Tecnico competente in Rilevazioni Ambientali.
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Lavoro: no alla rilevazione delle impronte digitali senza specifici requisiti
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Il Garante privacy sanziona una società sportiva per 20.000 euro
Il trattamento di dati biometrici sul posto di lavoro è consentito solo se necessario per adempiere gli obblighi ed esercitare i diritti del datore di lavoro previsti da una disposizione normativa e con adeguate garanzie.
Questo il principio ribadito dal Garante che ha sanzionato per 20.000 euro una società sportiva che aveva introdotto un sistema di rilevazione delle impronte digitali per accertare la presenza dei dipendenti presso i club in gestione.
Energia: il Garante privacy sanziona Areti per 1 mln di euro
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Migliaia di utenti classificati per errore clienti “morosi” non riescono a passare ad altri fornitori
Qualificato per errore cliente “moroso” da Areti SpA, la società che distributrice l’energia elettrica nella Capitale, non riesce a passare ad un altro fornitore e perde così il potenziale risparmio derivante dai vantaggi della liberalizzazione del mercato. Si rivolge allora al Garante per la privacy che, al termine di una articolata attività istruttoria, dichiara illecito il trattamento di dati effettuato dal distributore e ingiunge alla società il pagamento di una sanzione di 1 milione di euro.
Dagli accertamenti ispettivi svolti dall’Autorità è emerso che l’illecito trattamento ha riguardato altre migliaia di clienti. L’impossibilità per l’utente di cambiare fornitore era derivata da un trattamento di dati inesatti e non aggiornati, dovuto a un disallineamento dei sistemi interni della società che ha comportato l’errata comunicazione in ordine ad una morosità in corso al Sistema informativo integrato (SII), la banca dati consultata dai fornitori prima di sottoscrivere un nuovo contratto.
La disciplina di settore consente infatti al venditore entrante di valutare la “convenienza” di acquisire un nuovo cliente nel libero mercato consultando il Sistema informativo integrato, alimentato anche dalle informazioni comunicate dal distributore.
Sì alla piattaforma concessioni di beni pubblici, ma più tutele per i dati personali
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Il Garante per la protezione dei dati personali ha espresso parere favorevole alla bozza di decreto legislativo che istituisce il nuovo sistema informativo di rilevazione delle concessioni di beni pubblici, il cosiddetto SICONBEP.
Il testo, predisposto sulla base della legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021, introduce una piattaforma telematica che servirà a garantire la massima trasparenza su tutti i rapporti concessori, pubblicando varie informazioni utili come quelle sull’ente proprietario della concessione, le generalità del concessionario nonché durata del contratto, in una prospettiva di tutela e valorizzazione del bene nell’interesse pubblico.
Al fine di bilanciare correttamente il diritto alla protezione dei dati personali e le esigenze di trasparenza, il Garante ha chiesto di introdurre maggiori garanzie nel testo definitivo. Dovranno, ad esempio, essere indicate in maniera puntuale le informazioni da acquisire e pubblicare sul sistema informativo, evitando indicazioni generiche come quelle “minime”, così da non trattare dati non necessari.
Dossier sanitario, Garante: l’emergenza Covid non cancella le tutele privacy
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Sanzionata l’Asl della Valle d’Aosta per 40 mila euro
Il Garante per la protezione dei dati personali ha sanzionato una Asl che, durante il periodo di emergenza sanitaria, aveva rimosso le misure poste a tutela dei dati dei pazienti presenti nel dossier sanitario aziendale.
L’Autorità è intervenuta a seguito del reclamo di un’operatrice sanitaria, che, pur avendo negato espressamente il consenso al trattamento dei dati attraverso il dossier sanitario aziendale lamentava ripetuti accessi allo stesso da parte di una collega che non l’aveva mai avuta in cura.
Nel corso dell’istruttoria è emerso che l’unica Azienda sanitaria presente in Val D’Aosta, nel tentativo di semplificare la gestione dei pazienti durante la pandemia Covid-19, aveva disposto con un atto amministrativo la rimozione dei filtri privacy per l’accesso al sistema informativo che gestisce il dossier sanitario aziendale. In particolare, la Asl aveva reso accessibili i dossier di tutti gli assistiti della Regione a qualunque operatore sanitario, a prescindere dal fatto che l’interessato avesse espresso o meno il proprio consenso al trattamento dei dati attraverso il dossier sanitario, oppure che la prestazione riguardasse un paziente Covid-19 o che l’autore dell’accesso avesse in cura l’interessato.
Il Garante multa Vodafone: il call center deve dare informazioni comprensibili
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Il Garante multa Vodafone: il call center deve dare informazioni comprensibili
Ad una signora ultraottantenne proposto un contratto alla velocità di 200 parole al minuto per 6 minuti
No a messaggi incomprensibili e a contatti promozionali indesiderati per spingere gli utenti telefonici, specialmente gli anziani, a sottoscrivere nuovi contratti. Lo ha ribadito il Garante privacy che ha sanzionato per 500 mila euro Vodafone Italia in seguito al reclamo presentato da una signora ultraottantenne, che si era vista trasferire, contro la sua volontà, la propria utenza telefonica da un altro operatore a Vodafone stessa.
La società dovrà inoltre controllare il corretto operato dei call center esterni utilizzati per campagne di telemarketing, in particolare nel momento dell’acquisizione del consenso per finalità pubblicitarie e nella registrazione vocale dei contratti. Nel corso dell’istruttoria del Garante, la società si era difesa affermando che l’anziana utente aveva volontariamente contattato un call center albanese per farsi proporre un contratto alternativo e che la stessa aveva poi confermato di voler sottoscrivere il nuovo contratto direttamente al telefono tramite i cosiddetti “vocalorder”.
La G.E.N.I. S.r.l. è una società con sede a Palermo formata da professionisti qualificati
La società esercita da diversi anni ed ha eseguito consulenze e progetti relative all'implementazione dei Sistemi Qualità, Ambiente, Sicurezza, progettazione Impianti Elettrici, Certificazione di Prodotti e Perizie Tecniche secondo le varie normative e leggi vigenti ( ISO 9000, ISO 14001, D.Lgs 81/08, legge 37/08 etc..)